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Kentucky Derby: i due minuti più entusiasmanti dello sport

Posted: Apr 01, 2015

Un appuntamento sportivo, tanto breve quanto ricco di altri eventi collaterali, coinvolge da 141 anni migliaia di americani che, il primo sabato di maggio, hanno gli occhi puntati sul Kentucky Derby, una prestigiosa corsa di cavalli che si svolge ogni anno a Louisville, in Kentucky.

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L’idea di questa gara venne al colonnello Meriwether Lewis Clark Jr., ispirato dalle corse di cavalli frequentate in Francia ed Inghilterra. Tornato nella regione Bluegrass in Kentucky, famosa per l’allevamento di cavalli da corsa, costruì l’ippodromo di Churchill Downs, intitolandola ai suoi parenti, proprietari dei terreni sui quali sorgeva la pista.

Dal 1875 all’ippodromo di Churchill Downs si svolge una gara che vede protagonisti i Thoroughbred , nome anglosassone che indica cavalli inglesi purosangue, di tre anni di età, adatti alle corse al galoppo che in soli due minuti, e in un miglio e un quarto (2.011,98 metri), si giocano la loro popolarità: per questo dagli appassionati negli Stati Uniti la gara è chiamata anche “i due minuti più entusiasmanti dello sport” che non hanno mai perso una replica, attraversando guerre e alluvioni, percorrendo secoli e presidenti.

La trepidazione è ai massimi livelli perché i cavalli che corrono Il Kentucky Derby hanno solo una chance, perché l’anno dopo non potranno riprovarci  e vengono selezionati dopo 35 incontri che si svolgono durante i mesi precedenti alla gara.

Il Kentucky Derby appartiene alla Triple Crown a cui si aggiungono le competizioni di Preakness Stakes, a Baltimora nel Maryland e di Belmont Stakes nello Stato di New York: vincerle tutte e tre è considerata la più grande realizzazione per la carriera dei cavalli da corsa partecipanti.

Il Kentucky Derby viene preceduto dal grande evento del Kentucky Derby Festival, un festival che si tiene nel corso delle due settimane precedenti il giorno del Kentucky Derby e che fu inaugurato nel 1935 (andò avanti fino al 1937 e poi interrotto a causa delle alluvioni di quell’anno sino al 1957).

Il Festival si apre con il “Thunder Over Louisville”, il più grande spettacolo pirotecnico del Nord America e continua con altre attrazioni come la “Great Balloon Race”  (spettacolare competizione tra mongolfiere) o le Maratone per grandi e bambini, oltre a numerosi altri eventi sportivi e musicali, gratuiti per la maggior parte. Insomma due settimane di puro divertimento all’insegna della primavera e della tradizione!

Il  giovedì precedente la gara si svolge il “Taste of the Derby”, l’assaggio dove a gareggiare sono gli chef che arrivano, come il pubblico, dai quattro angoli degli States, da Miami a Los Angeles, da New York a New Orleans. Il venerdì la prova generale è il "Kentucky Oaks", la gara rosa in onore della ricerca sul cancro. Il sabato alle sei e mezzo di sera, finalmente esplode il Derby vero e proprio, sulle note da ballad sentimentale di “My Old Kentucky Home” intonata dalla banda.

Il Kentucky Derby non è solo una gara di cavalli, ma anche un evento mondano che vanta alcune tradizioni immutabili negli anni e che richiama migliaia di persone, tra cui quella che vuole che le donne indossino cappellini delle fogge più varie.

Un’altra tradizione di questo evento così atteso è il Mint Julep, un cocktail a base di menta macerata, sciroppo di zucchero, acqua, Bourbon e ghiaccio, in proporzioni variabili tanto da farlo diventare una bibita rinfrescante nella versione con poco Bourbon o un cocktail a tutti gli effetti nella versione più alcolica. E’ stato anche disegnato un particolare bicchiere di metallo per berlo, il Julep Mug.

Durante il Derby del del 2006 furono serviti dei particolari Mint Julep a 1000 dollari l’uno: furono serviti in bicchieri dorati con fregi in argento e fu usato un Bourbon speciale, della riserva Woodford, la menta importata dall'Irlanda, il ghiaccio dalle Alpi Bavaresi e lo zucchero australiano. Il ricavato fu devoluto ai cavalli da corsa in pensione.

I cappelli e il Mint Julep sono ereditati dalla moda in vigore nel 19mo secolo, quando chi andava a vedere le corse di cavalli si abbigliava con particolare cura e con cappelli stravaganti per proteggersi dal sole e beveva Mint Julep per rinfrescarsi dal calore quasi estivo.

Altra tradizione strettamente legata alla corsa di cavalli più famosa d’America è Garland of Roses che portò a dare alla gara il soprannome di "Run for the Roses" (“La gara delle rose”). La tradizione delle rose si dice derivi da un evento dell’alta societa’ tenutosi nel 1883 durante uno dei festeggiamenti post derby in cui si offrì a tutte le donne presenti una rosa:  da allora il fiore e’ diventato simbolo della manifestazione. Infatti al vincitore viene donata una ghirlanda composta da più di 400 rose rosse cucite su un supporto di raso verde e un mazzo di 60 rose rosse a gambo lungo.

Il Kentucky Derby è senz’altro un evento senza pari che ha un pubblico trasversale e interclassista e può partecipare chiunque: con un biglietto da 40 dollari si può assistere da terra ma se ne possono spendere anche 7000 per vivere la gara dalle tribune V.I.P. insieme a gente ricca e famosa.

In fondo l’importante è esserci, poco importa se il brivido della corsa e delle scommesse dura solo un paio di minuti: tutto il contorno è abbondantemente parte di un evento che si attende per un anno intero e che si ripete da più di un secolo con la stessa stravaganza e grandiosità.

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